I participated in the organisation of the project Oracoli. Saperi e pregiudizi al tempo dell’Intelligenza Artificiale, designed by the publisher Luca Sossella Editore with Emilia Romagna Teatro Fondazione and Unipol Gruppo. It is a series of lectures on the philosophical, historical, social, ethical and economic challenges connected to the emergence of artificial intelligence. I designed and edited a journal describing the project and expanding the reflection around the main issues it will address.
I also published an article in the online magazine CheFare, Oracoli’s partner, discussing how literature over time diversely imagined possible extensions, evolutions, empowerments and re-creations of the human mind and body.
La letteratura si è sempre interrogata sul destino della specie umana, immaginando trasformazioni e metamorfosi, e continuamente riformulando l’ipotesi di una mutazione irreversibile, tale da rendere gli esseri umani irriconoscibili a sé stessi. È come se l’immaginazione umana fosse percorsa dall’eco di un’inquietudine già presente nella Bibbia, che sente la creazione originaria come qualcosa di incompiuto, instabile e precario, oscuramente reversibile o replicabile in forma grottesca: in principio era il Golem.
La creatura d’argilla – la prima copia robotica dell’essere umano – evoca una possibilità sempre presente nell’orizzonte dell’umanità: l’avvento di una seconda creazione, non divina, ma umana. La produzione di una forma di vita due volte minacciosa: primo perché capace di sottrarsi al controllo dell’umanità, e quindi di agire in autonomia, quasi sempre contro l’umanità stessa, distruggendola e annientandola; secondo perché posta di fronte all’umano a interrogarne l’umanità: che cosa vuol dire essere umani? Dove si pone il confine tra noi e la materia inerte? Tra noi e le nostre estensioni, produzioni, immaginazioni?